Su mastru Lamberti – Sa mastra Rovere -Su mastru Fogu -Sa mastra Liperi -Sa mastra Puligheddu – Sa mastra Faggiani (sorella del farmacista Pompeo) -Sa mastra Lilliu e su mastru Abozzi -Sa mastra Tani e su mastru Sanna (genitori di Mario Sanna, vignettista e ideatore del Pennacchio) -Sas mastras Puggioni -Sa mastra Virdis (Fabia, moglie di dott. Virdis ) -Su mastru Solina -Sa mastra Ruzza -Su mastru Basciu.
Un parterre di tutto rispetto per le scuole elementari di Osilo. Genesio Lamberti, oltre che maestro, si adoperò per fondare ad Osilo una “Società di mutuo soccorso” con l’intento di avvicinare proprietari, operai, pastori e contadini alla necessità di mandare i propri figli a scuola. Per questo fu insignito del titolo di Benemerito e gli fu assegnata una medaglia d’oro dal Ministero.Sa mastra Rovere, al secolo Giuseppina della Rovere, proseguì in modo pedissequo l’opera del Lamberti, a Santa Vittoria, a San Lorenzo, dove era stata assegnata ed infine poi ad Osilo dove venne trasferita prima che ripartisse per la sua Regione -il Piemonte- infatti trascorse gli ultimi due anni di insegnamento ad Alba.In Italia come ad Osilo, oltre alla Scuola Elementare, esistevano diverse scuole di ricamo, cucito e di piccola alfabetizzazione. Il Liperi-Tolu cita la scuola di Veronichitta, proliferavano gli istituti privati o confessionali ed in particolare gli orfanotrofi. Infatti anche il nostro Asilo nasce come Orfanotrofio, grazie alle donazioni di alcuni osilesi facoltosi; solo più tardi diventerà Asilo Infantile.Nelle nostre comunità, a partire dal 1900, cominciarono ad operare le “suore della Carità” grazie all’intuizione di padre Manzella.
Fu suor Angela Sogno la prima superiora dell’Istituto Suore della Carità, inaugurato il 30 settembre 1930.Suor Sogno, sepolta qui ad Osilo, ha lasciato di sé un prezioso ricordo affettivo, grazie alla sua bontà e al suo savoire faire.L’impegno delle suore venne direzionato verso la protezione per i piccoli e quindi una sorta di scuola materna confessionale, nel caseggiato di via Dogali. I piccoli, non ancora in età scolare (dai tre ai sei anni) vi trascorrevano gran parte della giornata, impegnati in attività educative e formative, godevano di ampi spazi per il gioco e per la mensa.Una mensa assistenziale più che essenziale, una educazione più informativa che formativa.Per quanto, oltre a suor Sogno anche suor Luisa e suor Maria sono rimaste nella memoria storica di tutte noi.Ad esse associamo Pietruccia, cuoca e tuttofare, nonostante i numerosi sculaccioni che ci somministrava.
Purtroppo nel 1972 le suore, chiamate Figlie della carità, dovettero abbandonare Osilo.L’Asilo venne portato avanti per qualche anno, poi chiuso definitivamente.Nel frattempo, il 18 marzo 1968 lo Stato italiano con la Legge n.44 istituiva, se pur con evidente ritardo, la Scuola Materna Statale e contemporaneamente delinea le linee guida della nuova scuola: gli Orientamenti.In questo documento, il bambino cessa di essere considerato un adulto in erba e, anzi, si riappropria della sua dignità, infatti negli Orientamenti viene definito: tutto intuizione, fantasia, sentimento.Terminologia innovativa, se si pensa a molti istituti dell’Ottocento e del 900, nei quali il minore veniva considerato una “tabula rasa” un essere nel quale bisognava inculcare determinati apprendimenti. In sintesi “una testa ben piena e non una testa ben fatta” esattamente il contrario di quanto il sociologo francese Edgard Morin andasse sostenendo nella prima metà del 900.
Ci si lascia dunque alle spalle il sistema principalmente assistenzialistico degli asili confessionali, a favore di un apprendimento equilibrato che aiuti e stimoli il piccolo allievo e che sia propedeutico per l’ingresso nella scuola dell’obbligo.Ovviamente la Scuola Materna Statale in tempi brevi viene istituita in tutta la bassa provincia italiana ed anche ad Osilo. Logisticamente si sposta dal caseggiato Asilo Infantile per collocarsi a fianco della Scuola Elementare, all’ingresso del paese. Le insegnanti che si occupano del nuovo sistema scolastico, operano sempre con più aderenza alle nuove impronte educative, pur se ancora i mezzi a disposizione dei docenti non sono sufficienti a perseguire tutto ciò che gli Orientamenti prevedono. Docenti e personale ausiliario fanno di necessità virtù nel cercare di mettere a disposizione dei piccoli allievi un ambiente sereno, accogliente e didatticamente valido.
Nel 1974 si aggiungeranno al gruppo Uccia e Maria.Il loro arrivo segna una svolta importante nella conduzione della Scuola; Uccia e Maria, con lo sguardo rivolto al futuro, intraprendono una strada di condivisione didattico-educativa che coinvolge docenti, allievi, personale ausiliario e famiglie, convinte che “una testa ben fatta” potesse essere la cartina di tornasole per una crescita armonica ed organica dei piccoli allievi.Un itinerario di comprensione, condivisione e conoscenza nel quale ogni piccolo potesse trovare gli strumenti più idonei per la crescita individuale e sociale.Cominciano così i turni di aggiornamento, le scansioni interdisciplinari per gli adulti, mentre per i piccoli le operatività nel servizio mensa, il loro coinvolgimento nell’accoglienza come nel commiato pomeridiano .
Tra le sperimentazioni più significative è bene ricordare quella di Gia Filipozzi che ha saputo magistralmente dimostrare come il sistema “Logica” sia determinante nella crescita dei piccoli come degli adulti.“Logica aritmetica, logica geometrica, logica combinatoria, logica probabilistica” sono le attività di base che formano l’individuo e promuovono l’espressione anche in campo linguistico.Sperimentazione fortemente innovativa , di grande rispetto e soprattutto anticipatrice dei tempi che oggi viviamo.Praticamente ai docenti della Scuola Materna di Osilo ed ai piccoli allievi, Gia, insegnò che per ogni attività è necessario sottoscrivere un serio Protocollo, scientificamente redatto.Non solo, fece altresì capire chiaramente che la continuità tra Scuola Materna ed Elementare dovesse essere consequenziale se non obbligatoria.Nel cammino, come sempre accade, non sono mancate le diversità di vedute, le astensioni, le critiche, ma nel complesso il Progetto è andato avanti e, non solo si è pienamente realizzato, ha anche ricevuto consensi e legittimazioni.Partito in sordina, con pochi mezzi a disposizione ha conquistato fiducia tanto da essere citato nel n.7 della Rivista “tre, sei” della Fabbri Editori.
Nella realtà reale, il team della Scuola Materna di Osilo ha semplicemente stilato dei protocolli riguardo a:1)attività e valenze formative;2)ottimizzazione dell’intervento educativo.Andando a considerare, per il punto 1, lo sviluppo motorio, lo sviluppo senso-percettivo, lo sviluppo linguistico, lo sviluppo logo-percettivo, lo sviluppo socio-religioso ed infine lo sviluppo affettivo.Per il punto 2, la tecnica, il comportamento educativo (di allievi ed educatrici), gli strumenti e la funzione sociale degli interventi. Da Scuola Materna dell’hinterland sassarese assurge a Scuola Materna pilota, sempre operando per una crescita armonica, sostanziale e completa degli allievi e con l’intuizione propedeutica verso la Scuola Elementare.I frutti della sperimentazione non tardano a farsi vedere: piccoli allievi, consci del proprio ruolo, lasciano la Scuola Materna approviggionati di tutto ciò che serve per affrontare la Scuola dell’obbligo. A questo punto, una nuova svolta determina un’ulteriore sperimentazione: consentire ai piccoli la capacità della lingua e tradizione locale.Il team non ha dubbi, coinvolge nonna Domenica ed il prof. Salvatore Patatu, entrambi sardofoni e abbastanza colti in tradizione osilese e più in generale sarda.Nulla dunque viene lasciato al caso. Ogni apprendimento, anche in questo campo, è direzionato secondo regole ben precise, in un protocollo studiato a tavolino, che con grande semplicità e spontaneità consente ai piccoli allievi di accedere ad un lessico e ad un sistema di vita ormai sempre più desueto.
Dulcis in fundo, oltre agli interventi degli esperti, la Scuola allestisce una mostra degli oggetti quotidiani della Sardegna antica.Una pietra miliare su un percorso che ha dato visibilità ai docenti, ha posto la Scuola in posizione di privilegio e, cosa molto importante, ha realizzato un sistema di apprendimento proiettato esclusivamente verso il futuro.Dulcis in fundo, per non farsi mancare nulla, il team docente organizza una mostra di oggetti della quotidianità osilese di un tempo: “sos trastes”.
Che dire di più?
Giovanna Elies – nonna Domenica , al secolo Domenica Barca, è la persona a cui nom solo la scuola, anche la sottoscritta fa riferimento per le informazioni che riguardano la ns Tradizione popolare.In foto, ricordi della mostra



