L’UOMO E LA SUA SETE DI RISURREZUIONE
È Pasqua! Cristo è risorto! Risorgeremo? La celebrazione della Pasqua comunica ai credenti un’energia di risurrezione che è sorgente di gioia e speranza. In questo mondo di sofferenza e di morte gli uomini hanno sete di risurrezione. Tutti attendono un’alba di vita nuova, e chi ha vissuto il cammino quaresimale nell’ascolto e nella preghiera gusterà la gioia di “risorgere con Cristo”. La Pasqua è stata per Gesù il passaggio dalla morte alla vita. “Io ero morto e ora sono vivo”, dice il Risorto ai discepoli nel mattino di Pasqua. I martiri erano pronti a morire per il Vangelo perché sentivano che la loro Pasqua era vicina. I nostri familiari ed amici che sono morti, se hanno vissuto nell’amore, noi sentiamo che sono vivi. Possiamo ascoltarli e possiamo parlare con loro. Dobbiamo credere alla loro risurrezione, per imparare a vivere, sapendo che loro intercedono per noi nel Paradiso. Ora la Pasqua dobbiamo viverla noi, che siamo chiamati a riconciliarci con Dio e con i fratelli, per vivere nell’amore con un cuore nuovo. Le famiglie debbono ritrovare la serenità e la gioia del perdono. I giovani possono divenire i protagonisti del futuro, se la società li sosterrà nella risurrezione del lavoro e se la Chiesa affiderà anche a loro l’evangelizzazione nelle comunità. Gesù ci invita a risorgere per riconoscere con gli occhi dello spirito le meraviglie di Dio che sono presenti nel cuore di ogni uomo. È Pasqua. È il tempo della gioia. Cantiamo insieme le gioia della vita. Cantiamo la speranza per le nostre famiglie e per la nostra terra. La città dell’uomo risorgerà se i cristiani nella società saranno testimoni di trasparenza e di solidarietà. Noi potremo costruire il bene comune attraverso l’intraprendenza della laboriosità e dell’ospitalità, nelle quali i Sardi si sono distinti sempre. La Madre di Gesù, crocifisso e risorto, ci offre l’esempio e il sostegno, perché la croce di ogni famiglia e di ogni cuore in luce di risurrezione e di gioia. La Pasqua del cristiano è l’Eucaristia. La gioia del “Pane di Dio” potrà guidarci all’“estasi” della “ebbrezza spirituale”, che ha reso gioiosi i santi e i martiri nel dono della vita a Cristo e ai fratelli. Il segreto per gustare pienamente la bontà del Signore è il Sacramento della Riconciliazione. È la domanda del perdono a Dio per avere il coraggio del perdono ai nostri fratelli. Dio “non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva” (Ezechiele 18,23). La Riconciliazione è la strada quotidiana verso la Pasqua dell’ Eucaristia. Il pane di Cristo è pane di amore, pane di vita, pane d’immortalità. “Gustate e vedete come è buono il Signore” (Salmo 43,9).
Mons. Pietro Meloni