Mario Zedda, già concorrente e premiato al premio Osilo con il testo “San Lussorio nelle fonti manoscritte”, Premio intitolato a Leonardo Sole, propone una riflessione sulla storia e sull’attualità del Premio Osilo.
Editoria e Premio Letterario di Osilo.
L’editoria sarda risente da sempre di forti criticità legate essenzialmente alla carenza di capitali e alle obiettive difficoltà dovute alla lentezza dei trasporti e della distribuzione, problemi che negli ultimi anni, secondo un’indagine promossa dall’Associazione Editori Sardi (AES), hanno concorso in modo determinante ad una sensibile riduzione delle pubblicazioni, passate dalle trecento del 2007 alle duecentoventi nel corso del 2017: nello stesso arco di tempo le tirature sono passate da una media di mille copie a settecento per titolo. Non incoraggiano l’editoria sarda le recenti decisioni politiche regionali e locali che hanno spinto l’Associazione Editori Sardi a boicottare polemicamente, contestando apertamente le scelte regionali e del comune, la Mostra del libro di Macomer e a partecipare in piena autonomia al Salone del libro di Torino. Il panorama offerto dall’AIE (Associazione Italiana Editori) sullo stato dell’editoria in Italia nel corso del 2019 fotografa un lieve incremento della produzione in controtendenza rispetto al mercato isolano e in progressivo avvicinamento ai valori precedenti alla crisi economica, con una crescita del numero delle case editrici e dei titoli pubblicati. Il problema di fondo del mercato dell’editoria in Italia resta l’indice di lettura, che certifica il più basso livello tra la popolazione adulta dei cinque maggiori mercati editoriali europei. Il dato riguardante la Sardegna, pubblicato nell’ultimo rapporto ISTAT del 2018, relativo all’anno 2017, è incoraggiante (45,3 %), leggermente al di sopra della media nazionale (43%), ma inferiore a quella europea; un risultato dovuto probabilmente alla bassa percentuale di popolazione italiana in possesso di titoli di studio superiori, in particolare della laurea. Nell’isola, narrativa e saggistica si sono contese negli ultimi anni, alternandosi, il primato delle vendite in virtù della produzione di opere sempre più di qualità. Non stupisce pertanto che alla XIVª edizione del Concorso Letterario Osilo 2019, si sia registrata la partecipazione di circa settanta autori divisi nelle tre sezioni: narrativa, saggistica e poesia edita. Un dato altamente significativo e non dissimile da quello della precedente edizione. Non solo quantità dei titoli e degli autori in concorso, dunque, ma anche e soprattutto qualità dei prodotti editoriali. La grande partecipazione di autori e di importanti Case Editrici, in modo particolare nella sezione saggistica, si potrebbe spiegare con la coraggiosa decisione dell’Associazione Salotto letterario di Osilo di mantenersi all’interno di un’autonomia finanziaria che risulta decisiva per potersi affrancare da qualsiasi possibilità di interferenze esterne. La giuria, inoltre, è composta da scrittori e intellettuali sardi, lontani dal mondo accademico e da qualsiasi altro possibile condizionamento – tutti premiati nelle precedenti edizioni del Concorso – i quali analizzano le opere seguendo preordinati criteri oggettivi di valutazione, senza incorrere in alcun pregiudizio, con la serenità e l’onestà intellettuale propria delle persone assolutamente libere di prendere decisioni in piena autonomia e coscienza; qualità ampiamente riconosciute negli anni dagli stessi autori partecipanti al Concorso. La XIIIª edizione del Premio Osilo ha visto nel 2018 la partecipazione dei professori universitari Raimondo Zucca, Alessandro Soddu, Giovanni Strinna e Giuseppe Zichi, e altri importanti autori per quanto concerne la sezione saggistica, Gesuino Nemus nella sezione narrativa (Premio Campiello Opera prima 2016, con “La teologia del cinghiale”, finalista nello stesso anno al Premio Bancarella e attualmente membro della giuria del Premio Osilo), e Case Editrici come la fiorentina Edizioni all’insegna del Giglio, la cagliaritana CUEC e la sassarese Carlo Delfino Editore che ha presentato nel 2018, tra le altre opere, la pubblicazione del compianto professor Ercole Contu “un DRINK al nuraghe. Vini e vignaioli nel Mediterraneo e in Sardegna nell’antichità”, solo per citare alcune delle personalità e delle Case Editrici più in vista che hanno partecipato nella passata edizione. Alla XIVª edizione, intitolata a Giovanni Zirolia, nella sezione saggistica sono state presentate venticinque opere, un dato rilevante nei numeri e qualitativamente in linea con le precedenti edizioni. Il premio “Libro dell’anno” è stato assegnato al libro curato da Sandro Ruju “La Nuova Sardegna ai tempi di Rovelli” con i contributi dei giornalisti Cenzo Casu, Vittore Cordella, Bruno Merella, Alberto Pinna, Giancarlo Pinna Parpaglia, Giulio Pirino e Vindice Ribichesu. Premiato anche il contributo di Carlo Panio “Dall’Enel alla Carbosulcis” sull’origine e lo sviluppo dell’attività estrattiva del carbone in Sardegna. Per rimanere all’interno dei titoli di saggistica premiati, Isabella Mastino “Ma io non vedevo quella luna”, ci regala una breve e illuminante antologia di Grazia Deledda, e ancora, il prezioso contributo del compianto professor Massimo Pittau “Eppure mi diverto, coi Nuragici e con gli Etruschi”, poche pagine di quesiti intelligenti e risposte illuminanti da leggere con grande attenzione e sulle quali poter riflettere senza condizionamenti. Contributi interessanti anche quelli curati da Giovanni Gelsomino “La luna nel pomeriggio” e “Sardegna.’68 e dintorni”, ai quali aggiungere quelli di Giovanni Dettori “Il sentiero degli elicrisi. Sulle orme di Sigismondo Arquer, martire della santa inquisizione”, di Giacomo Mameli “La chiave dello zucchero”, di Cosimo Filigheddu e Sandro Roggio “Buttate giù quella chiesa.” Santa Caterina., la vera storia della demolizione”, di Marisa Mura “Gavino Clemente. Il Cavaliere intraprendente” e i due contributi del giornalista Umberto Oppus “La Sardegna degli eroi dimenticati” e “La spada e la gloria. Dalla Sardegna all’America. Storia del viceré don Baltazar de Zuniga”. Le sezione narrativa e poesia edita meritano altrettanto apprezzamento per il peso degli autori in concorso e per il numero e la qualità delle opere. Un lavoro decisamente impegnativo e di grande responsabilità che ha impegnato tutti i componenti della Giuria dalla primavera all’autunno del 2019, attenuato solo dal piacere della lettura e dalla consapevolezza di poter tastare il polso all’editoria isolana e poter concludere con soddisfazione che, nonostante tutte le difficoltà degli autori e delle Case Editrici, l’editoria sarda è viva e pulsante, in grado di regalare ancora ai lettori opere dai contenuti significativi.
Sassari 25 gennaio 2019
Mario Zedda